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Oggi ho avuto l’opportunità di poter visitare la Ocean Viking con cui la SOS Méditerranée dal 2019 ha soccorso circa 39.000 persone.

Ho avuto questa opportunità perché in stato di fermo nel porto di Bari.

Il presidente della ong, Alessandro Porro, ci ha accompagnato con i suoi racconti di vita vissuta attraverso le varie zone della nave. Un viaggio di emozioni forti attraverso un susseguirsi di luoghi impensabili e pregni di tanta umanità. Lo spazio dedicato alle donne e ai bambini nella parte più centrale della nave ove non si percepisce affatto il dondolio delle acque ma soprattutto si ha maggiore stabilità quando il mare è forza otto e le onde arrivano a sei metri; la stanzetta per il soccorso medico con attigua la stanzetta per le partorienti o per tutti coloro che sono stati vittima di abusi e stupri; i container con il cibo e il sacco di primo soccorso; i disegni sui muri nelle stanze di stallo per tutti coloro che sono stati tratti in salvo; disegni per rendere questi luoghi accoglienti, per ridare quel senso perduto “di casa”, per cullarli nel placido tepore di sentirsi finalmente al sicuro.

Porro parlando della sua organizzazione ha detto “siamo gli occhi della società civile”, quella parte di società che non si gira dall’altra parte, non mette la testa sotto la sabbia, ma fa del proprio coraggio e della grande umanitaria volontà un fiore all’occhiello per l’accoglienza a 360 gradi. Gli uomini sono tutti uguali e hanno tutti pari dignità e l’equipaggio nel suo offrire aiuto ai dispersi, ai disperati del mare dimostra il senso e il valore di termini tanto abusati, a volte, per semplice demagogia.

Secondo la Legge del mare ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batte la sua bandiera [...] presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo», come recita l'articolo 98.

Per Tutti loro questo articolo è un mantra da cui trarre forza, coraggio per mettere la propria vita a disposizione degli altri.

Ho incontrato un equipaggio giovane, dinamico, ma ció che mi ha più colpita è il sorriso spontaneo delle belle persone che vivono del buono dei gesti semplici seppur in contesti difficili.

Si sono definiti “l’ambulanza del mare”, un mezzo fatto di cuore, di braccia, di competenze volti a far brillare nuovamente negli occhi dei bisognosi la luce della speranza.

Noi del Cpia 1 Bari non potevamo mancare e con noi c’era anche il Cpia Bat nonché l’assessora Paola Romano; scuole e comune da sempre al servizio di coloro che necessitano di un “abbraccio accogliente e costruttivo”.

 

Monica Fornelli

 

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