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Il 21 aprile si è concluso il progetto “Abbecedario della cittadinanza democratica (AbCD), finanziato dall’UE e realizzato con la supervisione del MIUR e dell’Università degli Studi di Bari.

Gli alunni della sede “Lombardi” e gli alunni delle sedi carcerarie (Casa Circondariale “F. Rucci” e IPM “Fornelli” di Bari) hanno partecipato al progetto, accompagnati dai docenti Agata Gennarini, Rosalia Palmaroli, Barbara Calè, Ilaria Sparacimino, Mariangela Taccogna.

Gli alunni delle sedi carcerarie hanno elaborato riflessioni che sono state fermate su carta.  I testi sono diventati, poi, una raccolta dal titolo “Le parole della resilienza”, disponibile presso la direzione del 1 CPIA Bari.

Perché la resilienza?

Nel contesto carcerario risulta quantomai utile e importante far riferimento ad un concetto che evolve quello di “rieducazione” tipico dei regolamenti penitenziari e della normativa in tema carcerario: resilienza, ovvero la capacità di affrontare le avversità dell'esistenza, superarle e uscirne rinforzato o, addirittura, trasformato. La resilienza è anche la capacità di “lettura della situazione negativa”, e lo sviluppo sulla base dell’esperienza di strategie di reazione alle negatività future.

Le persone resilienti sono individui che trovano in se stessi, nelle relazioni umane, nei contesti di vita gli elementi e la forza per superare le difficoltà.

In alcuni specifici contesti e in una visione più ampia, il docente può diventare strumento, veicolo, di resilienza.

Il neuropsichiatra francese Boris Cyrulnik sostiene che è possibile promuovere la resilienza, facilitando il processo di cicatrizzazione delle ferite esistenziali.

Il percorso scolastico può rivelarsi un elemento prezioso per il supporto di persone traumatizzate in contesti ad altissimo livello di stress, quale quello carcerario, accompagnando la persona in un percorso di recupero della propria capacità di adattamento, incoraggiando la capacità dell’individuo a trasformare le situazioni logoranti, i cambiamenti, i disastri scolastici, in opportunità̀ di crescita e di sviluppo personale; indirizzandolo a riconoscere e valorizzare il proprio capitale di risorse interne, di conoscenza, di strumenti da utilizzare per superare la crisi.

Ogni essere umano ha in sé le energie per reagire e resistere ai problemi e alle complessità̀ della vita, purché́ ne veda il senso: compito dell’insegnante è aiutarlo a trovare un appiglio per vedere il senso e ritrovare così la giusta direzione.

Per il progetto “Abbecedario della cittadinanza democratica”, abbiamo quindi scelto due parole chiave: resistenza e resilienza, declinate in rinascita, conoscenza di sé, responsabilità, imparare, crescita, speranza.

Un viaggio dentro le parole, dentro la propria storia. Oltre le sbarre.

 

 

Mariangela Taccogna

 

 

 

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