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Scorro le rassegne stampa, le immagini e gli scritti che nel tempo ho raccolto grazie al percorso di Caffè Ristretto e non posso che emozionarmi per quanto realizzato.

È il 2013 e in una notte agitata nasce l’idea di un caffè letterario nel carcere di Bari.

Il primo Caffè Ristretto si avvia, quasi timidamente, con un sottotesto ambizioso: percorsi e discorsi dentro le mura. Quasi una promessa. Una promessa che abbiamo provato a mantenere in un percorso lungo dieci anni.

Leggere, ascoltare, scrivere. Ma anche recitare, cantare, recensire. Un laboratorio creativo che ha mantenuto la sua struttura ma che ha cambiato pelle innumerevoli volte per affrontare, di anno in anno, temi diversi: dal viaggio all’identità, dal confronto “dentro-fuori” alle arti visive, dall’alimentazione al benessere, dalla responsabilità all’ambiente.

Numerosi ospiti si sono avvicendati in un continuo e stimolante confronto culturale: lo scrittore Alessio Viola, Angelo Rossano del Corriere del Mezzogiorno, la scrittrice Francesca Palumbo, il registra Alessandro Piva, l’associazione Persone Libro – Donne di carta, l’editore Cristiano Marti, la DS nelle vesti di scrittrice Patrizia Rossini, l’attore Michele Napoletano, l’attrice Mariella Lippo, il musicista Ettore Lopinto, Sebastiano Loseto di Barproject, Maria Lippo di Artemisia, Leonardo Bartoli di Sankaku, Giovanni Macina di Incontra, Francesco Giannico di Audible, Piero Schepisi di Unsolomondo, Angelo Santoro di Semi di vita, Manlio Epifania  di Ortocircuito, Virginia Ambruosi Castellaneta per Carcere Possibile, l’assistente sociale Riccardo Bellini, l’educatore Vincenzo Brescia, Gianluca Catapano per il Centro socio-educativo diurno “Insieme”, Michele Ragone di Insieme per ricominciare, Leonardo Rizzi di Retake Bari, la Garante Comunale per la città di Trani Elisabetta De Robertis, il produttore Corrado Azzollini, la scrittrice Anna Valentini, Lucia Laterza per Agedo, Salvatore Valletta per Sigea, Angela Leone di Libri su misura.

E spero davvero di non aver dimenticato nessuno.

In questi dieci anni alcune collaborazioni si sono dimostrate davvero preziose. Prima fra tutte quella con il gruppo di animazione culturale (S)-Legamenti che, con la delicatezza delle loro anime e la forza delle parole hanno appassionato i partecipanti ad ogni intervento.

Il progetto ha vantato, inoltre, un’edizione in collaborazione con la libreria “La Feltrinelli” di Bari e tre edizioni in collaborazione con La Gazzetta del Mezzogiorno che ha pubblicato diversi scritti dei partecipanti nella sezione "Newspapergame" sotto il nome "Gruppo Caffè Ristretto".

Dieci anni di eventi a chiusura dei percorsi, alcuni dei quali aperti al pubblico: memorabile la performance di lettura scenica degli attori Anna Garofalo e William Volpicella e di danza di Luana Cassano alla presenza della mostra fotografica Genos di Alessandro Cirillo nel 2014. Evento al quale ha partecipato con coinvolgimento l’allora Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.

Come coinvolgente è stata l’ultima performance dal titolo “La Biblioteca Umana” a novembre di quest’anno: ogni partecipante ha donato ai presenti una storia, parte della sua storia. Quasi un saluto. Già, perché l’esperienza di Caffè Ristretto termina qui. Come ogni bella esperienza, ad ogni inizio corrisponde una fine. Nessun rimpianto, nessuna tristezza. Solo gratitudine.  

E sono davvero tante le persone che vorrei ringraziare e che hanno permesso di realizzare il sogno da cui siamo partite.

Grazie a tutti gli ospiti per i loro preziosi interventi.

Grazie a Piero Rossi Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà per aver finanziato la nascita del progetto, a Fabio Losito Assessore alle politiche educative e giovanili, accoglienza e pace e a Paola Romano Assessore alle Politiche giovanili, Istruzione, Università, Ricerca e Fondi Europei del Comune di Bari per aver finanziato e permesso la realizzazione delle dieci edizioni di Caffè Ristretto.

Grazie a Nicola Petruzzelli direttore dell’IPM “Fornelli” e a Valeria Pirè direttrice della Casa Circondariale “F. Rucci” di Bari per aver creduto fortemente in questo progetto che, senza il coordinamento e la disponibilità degli educatori non si sarebbe potuto realizzare. A loro la mia personale gratitudine.

Grazie alla Polizia Penitenziaria di entrambi gli Istituti, discreti e fondamentali “angeli custodi”.

Grazie ai Dirigenti Scolastici che si sono alternati in questi dieci anni e che hanno sempre sostenuto l’iniziativa con partecipazione: Franco Lorusso, Luigi Piliero, Giovanna Griseta, Laura Redavid.

Grazie ad Alessandra Montemurro e Mila Uffici Stampa per gli articoli e le meravigliose parole spese per promuovere e diffondere il progetto anche oltre il territorio locale.

Grazie a Teresa Petruzzelli, ideatrice e madrina instancabile del progetto che ci ha accompagnato in un percorso di crescita (anche della nostra amicizia).

Ma soprattutto grazie ai più di duecento detenuti che in questi dieci anni si sono messi in gioco, si sono lasciati trasportare dalle parole, che non hanno avuto paura di mostrare i loro sentimenti e che, con i loro scritti, hanno saputo davvero emozionarci. A loro va il più vero e profondo grazie.

 

Mariangela Taccogna

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